Tutte le accuse e le condanne del criminale
Questo è il primo ed ultimo post in questo blog riguardante la politica.
Penso sia abbastanza esauriente per capire in che mani sia la nostra società.
1.
"Nessuno mi può giudicare"
Il curriculum giudiziario completo del Cavaliere. Da un'inchiesta per riciclaggio del 1983 a oggi. Tutte le indagini, tutti i processi, tutte le sentenze
Traffico di droga
Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta
su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni
di Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato
segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso
traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che
in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di
grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda
avvalendosi di società di comodo...». L'indagine
non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991
fu archiviata.
Falsa testimonianza sulla P2
La prima condanna di Silvio Berlusconi da parte di un tribunale
arriva nel 1990: la Corte d’appello di Venezia lo dichiara
colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito
della sua iscrizione alla lista P2. Nel
settembre 1988, infatti, in un processo per diffamazione
da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi aveva
dichiarato al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia
iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore
allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene
processato per falsa testimonianza. Il dibattimento si conclude
nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato
è estinto per l'intervenuta amnistia
del 1989.
Tangenti alla Guardia di finanza
Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali
della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali
su quattro delle sue società (Mondadori, Mediolanum,
Videotime, Telepiù). In primo grado è condannato
a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate,
senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le
attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per
tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione
è concessa con formula dubitativa (comma 2 art. 530
cpp). La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne
per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio
e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve
Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando
l'insufficienza di prove.
Tangenti a Craxi (All Iberian 1)
Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi
(E' la più grande tangente mai pagata a un singolo uomo politico
in Italia), passati attraverso la società estera All
Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi.
In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la
prescrizione del reato. La Cassazione conferma.
Falso in bilancio (All Iberian 2)
Berlusconi Ë stato indagato (anche sulla base di una voluminosa
consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di 64 società
e conti off shore del gruppo Fininvest (Fininvest Group B)
che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni "riservate"
(ha scalato societý quotate in Borsa, come Standa e Rinascente,
senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio
tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepi˜
e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici, come la
stecca record di 21 miliardi di lire data a Craxi attraverso
la società All Iberian). La rete occulta della Finivest-ombra
ha spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno
2 mila miliardi di lire. Per questo Berlusconi Ë stato chiamato
a rispondere di falso in bilancio. Ma nel 2002 ha
cambiato la legge sul falso in bilancio, trasformando
i suoi reati in semplici illeciti sanabili con una contravvenzione..
e soprattutto riducendo i tempi di prescrizione
del reato (erano 7 anni, aumentabili fino a 15; sono diventati
4). Così il giudice per le indagini preliminari nel febbraio
2003 ha chiuso l'inchiesta: negando l'assoluzione, poichè
Berlusconi e i suoi coimputati (il fratello Paolo, il cugino
Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri)
non possono dirsi innocenti;
ma decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichè il
tempo per il processo, secondo la nuova legge, è scaduto.
La procura ricorre in Cassazione,che all'inizio di luglio
2003 applica per la prima volta il"lodo Maccanico", decidendo
la sospensione del processo per Berlusconi.
Caso Lentini
Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso
il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse
del Milan a quelle del Torino calcio, per l’acquisto
del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento di primo
grado si è concluso con la dichiarazione che il reato Ë prescritto,
grazie alla nuova legge di Berlusconi
sul falso in bilancio.
Medusa cinematografica
Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle
operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica,
per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado
è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio.
In appello, assoluzione con formula
dubitativa, confermata in Cassazione.
Terreni di Macherio
Berlusconi è accusato di appropriazione indebita,
frode fiscale e falso in bilancio per l’acquisto dei
terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado
è assolto dall'appropriazione
indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio
contestati scatta la prescrizione.
In appello è confermata l'assoluzione per i due primi
reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio,
per il secondo si applica l'amnistia.
Lodo Mondadori
Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di
Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori,
che doveva decidere la proprietà della casa editrice.
Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso
l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura
ha fatto ricorso alla Corte d’appello, che nel giugno
2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato
di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione
in atti giudiziari; concesse le attenuanti generiche, il reato
dunque è prescritto, poiché
risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti generiche,
scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto
processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora,
Attilio Pacifico e Vittorio Metta.
Toghe sporche-Sme
Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante
le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio
insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo
di primo grado si è concluso (con condanne per Previti
e Squillante) a Milano, dopo che la Cassazione ha respinto
la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia,
per legittimo sospetto, reintrodotto
appositamente per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge,
il "lodo Maccanico", votata con
urgenza nel giugno 2003, ha imposto la sospensione di tutti
i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente
del Consiglio, ma è stata bocciata dalla Corte costituzionale
perché incostituzionale. Stralciata la posizione di
Berlusconi dal processo principale, il Tribunale di Milano
ha ritenuto provati i fatti di corruzione, ha prosciolto per
prescrizione sui soldi pagati
a Squillante e assolto per il resto, ma con il richiamo all'insufficienza
di prove.
Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente
del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari,
per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo
raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione,
ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza
preliminare.
Tangenti fiscali sulle pay-tv
Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti
e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva
dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi
di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione,
accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
Stragi del 1992-1993
Le procure di Caltanissetta e Firenz, indagano da molti anni
sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del
1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e
Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che
Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle
vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni
nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta) Continuano
però indagini per concorso in strage contro ignoti
e i decreti d'archiviazione hanno parole pesanti nei confronti
degli ambienti Fininvest.
Mafia
La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia:
concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di
denaro sporco. Nel 1998 l'indagine Ë stata archiviata
per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Indizi
sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con uomini di Cosa
nostra continuano a essere segnalati in molte sentenze. Dell'Utri,
infine, è stato condannato a Palermo a 9 anni per concorso
esterno in associazione mafiosa, e questo getta ombre pesantissime
su Berlusconi, che sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle
mani della mafia fin dal 1974.
Telecinco in Spagna
Berlusconi, Dell’Utri e altri manager Fininvest, responsabili
in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode
fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust
spagnola, per avere detenuto occultamente il controllo di
Telecinco, proibito dalle leggi antimonopolio. Sono ora in
attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione
di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il giudice Garzon ha chiesto
di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare
in Spagna. Di fatto, il processo Ë sospeso.
2.
Milano:la corruzione dei giudici c'è stata
Palermo: la mafia sempre al fianco di B.
A Milano la sentenza Sme su Berlusconi
assolve e prescrive, ma riafferma che la
corruzione dei giudici romani, con soldi usciti
dai conti di Berlusconi, c'è stata. A Palermo
la sentenza Dell'Utri certifica che accanto
a Berlusconi c'è sempre stata, fin dal 1974,
la presenza di un imbarazzante partner: Cosa
nostra. Ora, finiti i processi, il Paese si interroghi:
può essere governato (e per giunta male) da un uomo
che ha permesso la corruzione di giudici e, come imprenditore
e come politico, ha convissuto per trent'anni con la mafia?
Milano, 10 dicembre 2004. Sentenza del processo Sme,
stralcio con unico imputato Silvio Berlusconi. È già
miracoloso, innanzitutto, che si sia arrivati a una sentenza,
dopo un processo lunghissimo che gli imputati e i loro avvocati-parlamentari
hanno tentato di frenare e bloccare in ogni modo. Prima tentando
di depistare le indagini. Poi disertando le udienze e allungando
il calendario del dibattimento. Infine confezionando leggi
su misura: quella sul legittimo sospetto, per spostare il
processo altrove e arrivare alla prescrizione (tentativo bloccato
dalla Cassazione); quella sull'improcessabilità delle
cinque più alte cariche dello Stato (lodo Maccanico-Schivani,
bocciato dalla Corte costituzionale)
La sentenza, comunque, è finalmente arrivata. Ecco
che cosa dice.
1. Per il pagamento di 500 milioni di
lire uscite dai conti di Berlusconi e arrivate al giudice
Squillante, attraverso i conti diPreviti:
la sentenza afferma che il fatto è
avvenuto, ma il reato è "corruzione semplice"
(negli anni in cui è stato commesso, una distrazione
del legislatore, poi corretta, non ha previsto il reato di
"corruzione in atti giudiziari" per chi paga i giudici.
Così la pena è più blanda e soprattutto
la prescrizione scatta in soli 7 anni e mezzo (e non in 15).
Così, riconoscendo all'imputato Berlusconi le attenuanti
generiche, scatta la prescrizione.
2. Per i pagamenti ai giudici effettuati
da Barilla:
assoluzione, ma con riferimento al secondo comma dell'articolo
530, dunque per insufficienza di prove.
E con la formula "per non aver commesso il fatto",
che lascia intuire (lo sapremo dalle motivazioni) che il fatto
però è stato commesso (dunque
la corruzione c'è stata).
3. Per i pagamenti ai giudici visti
da Stefania Ariosto (al circolo Canottieri Lazio, nel garage...):
assoluzione piena (è l'unico caso, su quattro); ma
anche qui con la formula "per non aver commesso il fatto",
che lascia intuire (ma lo sapremo solo dalle motivazioni)
che il fatto è però stato commesso ( e dunque anche in
questo caso la corruzione c'è stata).
4. Per il pagamento al giudice Verde per la sentenza Sme:
assoluzione perché "il fatto non sussiste" (è l'unico caso
sui quattro); però anche qui si richiama il
secondo comma dell'articolo 530, dunque l'insufficienza
di prove (mentre nel processo principale Verde e Previti
erano stati assolti, per questi pagamenti, con formula piena).
Palermo, 11 dicembre 2004. Sentenza al processo in
cui Marcello Dell'Utri era imputato di concorso esterno in
associazione mafiosa: condanna a 9 anni.
Dunque il tribunale ha riconosciuto che il braccio destro
(o sinistro) di Berlusconi è stato ed è uomo
a disposizione di Cosa nostra. Fin dal 1974, quando fu chiamato
a Milano da Berlusconi per risolvere ("privatamente")
il problema delle minacce d'estorsione e di rapimento che
Berlusconi aveva ricevuto. Allora Dell'Utri si portò
dietro, a Milano, un mafioso, Vittorio Mangano, che divenne
la "garanzia" di Cosa nostra in casa Berlusconi.
Così Dell'Utri ha messo Berlusconi nelle mani della
mafia. Fino agli anni Novanta, in cui nasce Forza Italia,
vista da Cosa nostra, dopo la stagione delle stragi e la dissoluzione
della Dc, come il nuovo referente politico delle famiglie
siciliane.
La condanna è personale e riguarda Marcello Dell'Utri
(con il suo coimputato Tanino Cinà, condannato a 7 anni).
Ma chiama pesantemente in causa Silvio Berlusconi:
questo sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle mani della mafia,
fin dal 1974; e Forza Italia sarebbe stata spinta da Cosa
nostra e salutata come una soluzione dai boss in difficoltà
dopo l'esaurirsi della strategia stragista.
Che cosa succederebbe, a questo punto, in un Paese normale?
Chiuso il capitolo giudiziario, che cosa risponderebbe una
politica sana e una società civile sveglia?
Forse dobbiamo riconsiderare quello che dicono le persone che la società scredita e diffama, visto da chi è governata...
Penso sia abbastanza esauriente per capire in che mani sia la nostra società.
1.
"Nessuno mi può giudicare"
Il curriculum giudiziario completo del Cavaliere. Da un'inchiesta per riciclaggio del 1983 a oggi. Tutte le indagini, tutti i processi, tutte le sentenze
Traffico di droga
Nel 1983 la Guardia di finanza, nell'ambito di un'inchiesta
su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni
di Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato
segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso
traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che
in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di
grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda
avvalendosi di società di comodo...». L'indagine
non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991
fu archiviata.
Falsa testimonianza sulla P2
La prima condanna di Silvio Berlusconi da parte di un tribunale
arriva nel 1990: la Corte d’appello di Venezia lo dichiara
colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito
della sua iscrizione alla lista P2. Nel
settembre 1988, infatti, in un processo per diffamazione
da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi aveva
dichiarato al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia
iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore
allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene
processato per falsa testimonianza. Il dibattimento si conclude
nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato
è estinto per l'intervenuta amnistia
del 1989.
Tangenti alla Guardia di finanza
Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali
della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali
su quattro delle sue società (Mondadori, Mediolanum,
Videotime, Telepiù). In primo grado è condannato
a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate,
senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le
attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per
tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione
è concessa con formula dubitativa (comma 2 art. 530
cpp). La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne
per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio
e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve
Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando
l'insufficienza di prove.
Tangenti a Craxi (All Iberian 1)
Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi
(E' la più grande tangente mai pagata a un singolo uomo politico
in Italia), passati attraverso la società estera All
Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi.
In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la
prescrizione del reato. La Cassazione conferma.
Falso in bilancio (All Iberian 2)
Berlusconi Ë stato indagato (anche sulla base di una voluminosa
consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di 64 società
e conti off shore del gruppo Fininvest (Fininvest Group B)
che, secondo l'accusa, ha finanziato operazioni "riservate"
(ha scalato societý quotate in Borsa, come Standa e Rinascente,
senza informare la Consob; ha aggirato le leggi antimonopolio
tv in Italia e in Spagna, acquisendo il controllo di Telepi˜
e Telecinco; ha pagato tangenti a partiti politici, come la
stecca record di 21 miliardi di lire data a Craxi attraverso
la società All Iberian). La rete occulta della Finivest-ombra
ha spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno
2 mila miliardi di lire. Per questo Berlusconi Ë stato chiamato
a rispondere di falso in bilancio. Ma nel 2002 ha
cambiato la legge sul falso in bilancio, trasformando
i suoi reati in semplici illeciti sanabili con una contravvenzione..
e soprattutto riducendo i tempi di prescrizione
del reato (erano 7 anni, aumentabili fino a 15; sono diventati
4). Così il giudice per le indagini preliminari nel febbraio
2003 ha chiuso l'inchiesta: negando l'assoluzione, poichè
Berlusconi e i suoi coimputati (il fratello Paolo, il cugino
Giancarlo Foscale, Adriano Galliani, Fedele Confalonieri)
non possono dirsi innocenti;
ma decidendo di prosciogliere tutti i 25 imputati, poichè il
tempo per il processo, secondo la nuova legge, è scaduto.
La procura ricorre in Cassazione,che all'inizio di luglio
2003 applica per la prima volta il"lodo Maccanico", decidendo
la sospensione del processo per Berlusconi.
Caso Lentini
Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso
il versamento in nero di una decina di miliardi dalle casse
del Milan a quelle del Torino calcio, per l’acquisto
del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento di primo
grado si è concluso con la dichiarazione che il reato Ë prescritto,
grazie alla nuova legge di Berlusconi
sul falso in bilancio.
Medusa cinematografica
Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle
operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica,
per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado
è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio.
In appello, assoluzione con formula
dubitativa, confermata in Cassazione.
Terreni di Macherio
Berlusconi è accusato di appropriazione indebita,
frode fiscale e falso in bilancio per l’acquisto dei
terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado
è assolto dall'appropriazione
indebita e dalla frode fiscale. Per i due falsi in bilancio
contestati scatta la prescrizione.
In appello è confermata l'assoluzione per i due primi
reati; è assolto per uno dei due falsi in bilancio,
per il secondo si applica l'amnistia.
Lodo Mondadori
Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di
Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori,
che doveva decidere la proprietà della casa editrice.
Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso
l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura
ha fatto ricorso alla Corte d’appello, che nel giugno
2001 ha deciso: per Berlusconi è ipotizzabile il reato
di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione
in atti giudiziari; concesse le attenuanti generiche, il reato
dunque è prescritto, poiché
risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti generiche,
scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto
processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora,
Attilio Pacifico e Vittorio Metta.
Toghe sporche-Sme
Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante
le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio
insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo
di primo grado si è concluso (con condanne per Previti
e Squillante) a Milano, dopo che la Cassazione ha respinto
la richiesta di spostare il processo a Brescia o a Perugia,
per legittimo sospetto, reintrodotto
appositamente per legge nell'ottobre 2002. Un'altra legge,
il "lodo Maccanico", votata con
urgenza nel giugno 2003, ha imposto la sospensione di tutti
i processi a cinque alte cariche dello Stato, tra cui il presidente
del Consiglio, ma è stata bocciata dalla Corte costituzionale
perché incostituzionale. Stralciata la posizione di
Berlusconi dal processo principale, il Tribunale di Milano
ha ritenuto provati i fatti di corruzione, ha prosciolto per
prescrizione sui soldi pagati
a Squillante e assolto per il resto, ma con il richiamo all'insufficienza
di prove.
Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente
del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari,
per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo
raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione,
ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza
preliminare.
Tangenti fiscali sulle pay-tv
Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti
e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l’Iva
dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi
di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione,
accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
Stragi del 1992-1993
Le procure di Caltanissetta e Firenz, indagano da molti anni
sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del
1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e
Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che
Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle
vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni
nel 1998 (Firenze) e nel 2002 (Caltanissetta) Continuano
però indagini per concorso in strage contro ignoti
e i decreti d'archiviazione hanno parole pesanti nei confronti
degli ambienti Fininvest.
Mafia
La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi per mafia:
concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di
denaro sporco. Nel 1998 l'indagine Ë stata archiviata
per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Indizi
sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con uomini di Cosa
nostra continuano a essere segnalati in molte sentenze. Dell'Utri,
infine, è stato condannato a Palermo a 9 anni per concorso
esterno in associazione mafiosa, e questo getta ombre pesantissime
su Berlusconi, che sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle
mani della mafia fin dal 1974.
Telecinco in Spagna
Berlusconi, Dell’Utri e altri manager Fininvest, responsabili
in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode
fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust
spagnola, per avere detenuto occultamente il controllo di
Telecinco, proibito dalle leggi antimonopolio. Sono ora in
attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione
di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il giudice Garzon ha chiesto
di processare Berlusconi in Italia o di poterlo processare
in Spagna. Di fatto, il processo Ë sospeso.
2.
Milano:la corruzione dei giudici c'è stata
Palermo: la mafia sempre al fianco di B.
A Milano la sentenza Sme su Berlusconi
assolve e prescrive, ma riafferma che la
corruzione dei giudici romani, con soldi usciti
dai conti di Berlusconi, c'è stata. A Palermo
la sentenza Dell'Utri certifica che accanto
a Berlusconi c'è sempre stata, fin dal 1974,
la presenza di un imbarazzante partner: Cosa
nostra. Ora, finiti i processi, il Paese si interroghi:
può essere governato (e per giunta male) da un uomo
che ha permesso la corruzione di giudici e, come imprenditore
e come politico, ha convissuto per trent'anni con la mafia?
Milano, 10 dicembre 2004. Sentenza del processo Sme,
stralcio con unico imputato Silvio Berlusconi. È già
miracoloso, innanzitutto, che si sia arrivati a una sentenza,
dopo un processo lunghissimo che gli imputati e i loro avvocati-parlamentari
hanno tentato di frenare e bloccare in ogni modo. Prima tentando
di depistare le indagini. Poi disertando le udienze e allungando
il calendario del dibattimento. Infine confezionando leggi
su misura: quella sul legittimo sospetto, per spostare il
processo altrove e arrivare alla prescrizione (tentativo bloccato
dalla Cassazione); quella sull'improcessabilità delle
cinque più alte cariche dello Stato (lodo Maccanico-Schivani,
bocciato dalla Corte costituzionale)
La sentenza, comunque, è finalmente arrivata. Ecco
che cosa dice.
1. Per il pagamento di 500 milioni di
lire uscite dai conti di Berlusconi e arrivate al giudice
Squillante, attraverso i conti diPreviti:
la sentenza afferma che il fatto è
avvenuto, ma il reato è "corruzione semplice"
(negli anni in cui è stato commesso, una distrazione
del legislatore, poi corretta, non ha previsto il reato di
"corruzione in atti giudiziari" per chi paga i giudici.
Così la pena è più blanda e soprattutto
la prescrizione scatta in soli 7 anni e mezzo (e non in 15).
Così, riconoscendo all'imputato Berlusconi le attenuanti
generiche, scatta la prescrizione.
2. Per i pagamenti ai giudici effettuati
da Barilla:
assoluzione, ma con riferimento al secondo comma dell'articolo
530, dunque per insufficienza di prove.
E con la formula "per non aver commesso il fatto",
che lascia intuire (lo sapremo dalle motivazioni) che il fatto
però è stato commesso (dunque
la corruzione c'è stata).
3. Per i pagamenti ai giudici visti
da Stefania Ariosto (al circolo Canottieri Lazio, nel garage...):
assoluzione piena (è l'unico caso, su quattro); ma
anche qui con la formula "per non aver commesso il fatto",
che lascia intuire (ma lo sapremo solo dalle motivazioni)
che il fatto è però stato commesso ( e dunque anche in
questo caso la corruzione c'è stata).
4. Per il pagamento al giudice Verde per la sentenza Sme:
assoluzione perché "il fatto non sussiste" (è l'unico caso
sui quattro); però anche qui si richiama il
secondo comma dell'articolo 530, dunque l'insufficienza
di prove (mentre nel processo principale Verde e Previti
erano stati assolti, per questi pagamenti, con formula piena).
Palermo, 11 dicembre 2004. Sentenza al processo in
cui Marcello Dell'Utri era imputato di concorso esterno in
associazione mafiosa: condanna a 9 anni.
Dunque il tribunale ha riconosciuto che il braccio destro
(o sinistro) di Berlusconi è stato ed è uomo
a disposizione di Cosa nostra. Fin dal 1974, quando fu chiamato
a Milano da Berlusconi per risolvere ("privatamente")
il problema delle minacce d'estorsione e di rapimento che
Berlusconi aveva ricevuto. Allora Dell'Utri si portò
dietro, a Milano, un mafioso, Vittorio Mangano, che divenne
la "garanzia" di Cosa nostra in casa Berlusconi.
Così Dell'Utri ha messo Berlusconi nelle mani della
mafia. Fino agli anni Novanta, in cui nasce Forza Italia,
vista da Cosa nostra, dopo la stagione delle stragi e la dissoluzione
della Dc, come il nuovo referente politico delle famiglie
siciliane.
La condanna è personale e riguarda Marcello Dell'Utri
(con il suo coimputato Tanino Cinà, condannato a 7 anni).
Ma chiama pesantemente in causa Silvio Berlusconi:
questo sarebbe stato messo da Dell'Utri nelle mani della mafia,
fin dal 1974; e Forza Italia sarebbe stata spinta da Cosa
nostra e salutata come una soluzione dai boss in difficoltà
dopo l'esaurirsi della strategia stragista.
Che cosa succederebbe, a questo punto, in un Paese normale?
Chiuso il capitolo giudiziario, che cosa risponderebbe una
politica sana e una società civile sveglia?
Forse dobbiamo riconsiderare quello che dicono le persone che la società scredita e diffama, visto da chi è governata...
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