La terapia Gerson, un metodo naturale per la cura dei tumori

Documentario di Massimo Mazzucco (voce di M. Mazzucco)
LUOGOCOMUNE.NET / ARCOIRIS.TV

Grazie Massimo per questo stupendo documentario che non risulta cinico nè triste, malgrado il difficile argomento che hai trattato.

Capitolo del documentario sul cancro di M. Mazzucco dedicato alla terapia Gerson.







La terapia Gerson è una terapia nutrizionale che il Dottor Max Gerson ha studiato, i primi del novecento, per la guarigione del cancro e di altre malattie “incurabili”. Il protocollo della terapia, sviluppato empiricamente, contiene, in dosi farmacologicamente attive, nutrienti benefici per il malato di tumore.

Dal 1922, anno in cui il Dottor Gerson ha iniziato ad applicare questa terapia, migliaia di pazienti sono stati salvati.

Gerson ha osservato che, correggendo le turbe del metabolismo basale, che permettono lo sviluppo delle malattie croniche, tutti i sistemi dell’organismo possono venire riportati al giusto funzionamento.

Il corso di alcune malattie croniche, cancro incluso, può essere invertito. Il dottor Gerson sostiene che, nel cancro, è decisivo il mutamento del quadro patologico generale e non di quello locale.

La terapia proposta può essere modificata per il trattamento di alcune malattie croniche non maligne.

Il Dottor Gerson riscontrò che, negli anni venti, quando si iniziò a fertilizzare il suolo con sostanze chimiche, il potassio delle verdure e della frutta diminuiva. I processi di conservazione degli alimenti modificano ulteriormente l’equilibrio minerale naturale. Infatti notevoli quantità di sodio vengono aggiunte per conservare ed insaporire. Di conseguenza viene ridotta la riserva di potassio dell’organismo che, contemporaneamente viene costretto ad eliminare notevoli eccessi di sodio. Il Dottor Gerson spiega che questa variazione del metabolismo minerale viene seguita da variazioni del PH delle cellule che, a loro volta, agiscono sulla formazione e sulla riattivazione degli ormoni, delle vitamine e, soprattutto, dei diversi sistemi enzimatici ossidanti. A questo punto egli presume che le cellule “anormali” più deboli, esistenti in ogni organismo, siano le prime a risentirne e, nella loro lotta per sopravvivere, cambiano il loro metabolismo, trasformandolo da ossidante in fermentativo. Esse sopravvivono distruggendo il tessuto circostante con i loro prodotti metabolici tossici, finendo con l’uccidere il corpo che le ospita.

Allo scopo di aiutare l’organismo ad acquisire i minerali e le vitamine che gli occorrono, in forma facilmente digeribile, vengono somministrati ai pazienti notevoli quantitativi di succhi di frutta e di verdura biologici freschi.

Vengono somministrati anche frutta e verdure, crude o cotte, e insalate verdi biologiche.La prima fase della terapia è la disintossicazione. Questa viene realizzata somministrando ai pazienti uno speciale passato, preparato di fresco con verdure ed erbe specifiche, che Ippocrate dava ai malati di cancro. Questo passato serve a stimolare l’eliminazione delle sostanze tossiche attraverso i reni. Vengono inoltre praticati un grande numero di clisteri di caffè, pure biologico, poiché la caffeina ha l’effetto di aprire i dotti biliari che liberano grandi quantità di materiale tossico.

Per le prime sei settimane vengono eliminate tutte le proteine animali, per permettere al pancreas, la cui capacità di decomporre le proteine è già ridotta, di tentare di sopprimere e digerire il tessuto canceroso.

I succhi stimolano inoltre il fegato ed i reni ad eliminare le tossine accumulate. Viene anche effettuata una terapia epatica di sostegno sotto forma di ioduro organico e inorganico, notevoli quantità di una combinazione di tre sali di potassio in soluzione al 10% (acetato, gluconato e fosfato di potassio), enzimi pancreatici e vitamina B3.

Il trattamento esclude tutti gli alimenti lavorati, in scatola, salati, sott’aceto, imbottigliati, congelati, raffinati. Sono esclusi anche gli stimolanti di ogni genere e le sostanze tossiche, come le tinture per i capelli e i medicinali. Sono vietati anche i grassi ed il fluoro e, temporaneamente, sono vietati anche formaggio, uova, pesce, carne, latte e panna.

La percentuale delle guarigioni, tra i pazienti del Dottor Gerson, quasi esclusivamente ammalati di cancri terminali, e, comunque, tutti con metastasi, era superiore al 40%.

Nel 1946 il Dottor Gerson fu invitato ad illustrare la sua terapia di fronte al Senato degli Stati Uniti. Esso metteva a disposizione cento milioni di dollari per la ricerca sul cancro. Purtroppo il disegno di legge S. 1875 fu sconfitto per 4 voti su un totale di 96 votanti dalla lobby medica sostenitrice del metodo chirurgico e radiologico e la stampa fu impedita dall’incontrare Gerson.

A quest’evento seguirono cinquant’anni di boicottaggio feroce, dovuto all’invidia professionale, alle rivalità accademiche e, non ultima, alla legge del profitto.

Negli anni ’90, per pressione della base, la terapia Gerson fu convalidata e tolta dalla lista delle “cure non provate” pubblicata dall’Associazione Americana per il Cancro.

E’ importante far presente che la terapia Gerson offre migliori risultati ai pazienti che non si sono sottoposti al trattamento chemioterapico, introdotto poco prima della morte di Gerson. Questo trattamento crea infatti danni irreversibili al sistema immunitario sulla cui integrità si basa il successo di questa terapia naturale. Recentemente, comunque, è stato messo a punto un protocollo speciale per i pazienti indeboliti da precedenti terapie che ne ha permesso la guarigione in un buon numero.

Il 15 settembre 1990, la rivista “Lancet” ha pubblicato i risultati di un’inchiesta compiuta in un ospedale gersoniano da oncologi dell’Università di Londra. La conclusione è stata “Fu documentata l’inequivocabile regressione dei tumori”.

Sempre negli anni ’90, più di trent’anni dopo la morte di Gerson, sono stati eseguiti due altri studi serissimi sul suo metodo.

Il primo studio è stato pubblicato dal chirurgo oncologico Peter Lechner dell’ospedale distrettuale di Graz, in Austria. Esso riporta i risultati di una sperimentazione, durata sei anni, della terapia Gerson su 60 pazienti operati di una vasta gamma di tumori, parecchi dei quali con metastasi al fegato. Alcuni dei pazienti sottoposti alla terapia Gerson, pur annacquata dal Lechner, e, per di più, in congiunzione con metodi ortodossi (il che è diametralmente contrario ai canoni non tossici della terapia in questione), sono guariti. Tutti gli altri, comunque, sono vissuti più a lungo e meglio, e con minori effetti collaterali dei trattamenti convenzionali rispetto al gruppo di controllo.

Il secondo studio consiste in un’analisi comparata fra la terapia Gerson e quella convenzionale in due gruppi malati di melanoma, uno dei più letali tipi di tumore. Questo studio è stato pubblicato nel settembre 1995 sulla rivista medica americana “Alternative Therapies in Health and Medicine”, vol.I, n.IV, con diagnosi confermate dall’Istituto di Patologia delle Forze Armate Americane. Il 100% dei malati di melanoma, stadi I e II, trattati con la terapia Gerson, sono arrivati al traguardo dei cinque anni di sopravvivenza, contro il 79% del gruppo di controllo. Per gli stadi IIIA e IIIB, con metastasi locali, il gruppo Gerson è arrivato al 70% al traguardo dei 5 anni e l’altro solo al 41%. Nel gruppo dei più malati stadio IVA, con metastasi distanti, il traguardo dei cinque anni è stato raggiunto dal 39% dei pazienti Gerson e solo dal 6% degli altri.

Tra i malati guariti dalla terapia Gerson ricordiamo la signora Beata Bishop, psicologa e scenografa per la BBC. La Bishop, nel libro “ A Time to Heal” (Penguin) racconta la sua esperienza di malata guarita con questo metodo naturale. Doveva morire nel 1980 per un melanoma metastatizzat. Oggi più di venticinque anni dopo, gira il mondo insegnando tecniche di rilassamento a persone malate di cancro e terapeutico- psicologico ai medici a rischio di burn-out.

Maggiori spiegazioni sul trattamento possono essere trovati nel volume “La terapia Gerson” (20 euro, 475 pp.) scritto da Charlotte Gerson, figlia del celebre medico ed edita dalla Macro Edizioni. Questo libro è un aggiornamento ed un ampliamento del volume che Gerson pubblicò nel 1958, un anno prima di morire, intitolato “A Cancer Therapy, Results of 50 Cases” (Una terapia per il tumore, risultati di 50 casi).

Per ulteriori informazioni, ci si può rivolgere al Gerson Institute (1572 Second Avenue, San Diego, CA 92101, www.gerson.org), fondato da Charlotte Gerson. Questo istituto diffonde libri, articoli audio e video cassette sulla terapia. Organizza inoltre seminari per il pubblico e corsi per medici. Ai medici e ai naturopati europei che sanno l’inglese e che vorrebbero seguire uno di questi corsi, l’istituto fornisce indirizzi e dettagli. Il Gerson Institute prenota anche i posti all’ospedale vicino a San Diego dove viene praticato il metodo.

Margaret Straus, nipote del dottor Max Gerson, scrive articoli, fa conferenze e tiene seminari sul lavoro del nonno. Essa è anche disponibile per dei colloqui, soprattutto telefonici coi pazienti. Il suo e-mail per un primo contatto è margaret.straus@fastwebnet.it .

La vita del Dottor Gerson è raccontata, in forma di un romanzo investigativo molto avvincente, ne Il dottor Max, scritto dal Professor Giuliano Dego, marito di Margaret Straus.

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